Il progetto del nuovo padiglione non può prescindere da uno sguardo sull’intera area del campus e sul rapporto tra questa e la periferia circostante.
La questione del limite è la più dimenticata dal contemporaneo. L’intera città è oggi un’assenza di forma e di limite. Nei casi in cui i limiti sono presenti, sono di chiusura, di impedimento.
Il progetto aspira a ribaltare questa situazione trasformando il limite in un elemento di orientamento, in un’immagine che conferisce ordine e senso a ciò che racchiude.
L’attuale filare di pioppi cipressini segna solo il confine est del campus. Il progetto prevede il suo completamento lungo tutto il confine del campus, scandito dai quattro portali di accesso. Il filare alberato diventa così un prezioso anello di collegamento tra ritmo universitario e ritmo delle stagioni. Segna l’ingresso di una cittadella universitaria, in un luogo in cui al centro si trova lo studente.
Nella progettazione del filare si sono semplificate le linee di un confine troppo frastagliato. Nel farlo sono stati eliminati dei parcheggi per essere spostati in una struttura apposita da realizzare nel parcheggio a sud. In questo modo si otterrebbe il vantaggio di ridurre l’ingombro dei posti auto sul suolo e dedicare più superficie permeabile al verde, elemento essenziale dell’area.
Nel progetto gran parte dell’area del campus è lasciata, come tutt’ora, a spazi all’aperto. Si propone di dare un ordine ai vasti spazi migliorandone la qualità. Saranno inseriti nuovi alberi e creati dei porticati che permetteranno agli studenti di usufruire del verde a disposizione in modo più agevole.
I porticati si calano in un’ottica che mira alla creazione di gerarchie tra gli elementi dell’area. Questi infatti si posizionano sempre in completamento di preesistenze purtroppo interrotte. Un porticato si posiziona sull’asse prospettico est-ovest creato dai padiglioni centrali, attualmente terminante nel vuoto. Gli altri due completano gli edifici MO26 e MO27, ricreando la parte mancante delle corti.
Si creano così una serie di luoghi di incontro e sosta per gli studenti che stimolano l’apprendimento informale.
Agli ingressi del campus si trovano dei portali in muratura che riprendono la matericità predominante nel campus. La situazione attuale rende poco chiaro quali siano gli accessi e se essi siano liberi o meno. Pertanto una segnalazione attraverso alti setti ne permette una immediata individuazione da lontano.
Nel progetto si è tenuto conto delle ipotesi dei futuri edifici di ‘Aula Magna’ e ‘Centro Europeo di Collegamento’ suggerendo di proseguire la piazza lineare est-ovest per meglio valorizzarla disponendo due volumi ai suoi lati nord e sud.
Il progetto del nuovo padiglione sceglie di non aggiungere all’area ulteriori gradi di diversità formali proseguendo il medesimo carattere del nucleo principale di edifici. Seguendo il principio di ripetizione che li regola, riprende la loro forte simmetria e rigorosa austerità. In questo modo si valorizza l’antistante padiglione di medicina rigenerativa, estremamente caratteristico e individuale.