Il monumentale complesso abbaziale composto da monastero e chiesa abbaziale, la più grande di Modena, fu iniziato intorno al 1475-76 su disegno del carpigiano Pietro Barabani. Solo dopo la sua consacrazione, nel 1518, si dà avvio alla costruzione dei chiostri che si sviluppano attorno alla grande croce formata dai lunghi corridoi di nord sud e est ovest.
Nel 1796, con l’arrivo dei francesi guidati da Napoleone, il monastero venne soppresso e l’edificio fu usato come caserma di cavalleria, mentre la chiesa restò aperta al culto. Riaperto il monastero dall’arciduca di Modena, fu poi di nuovo soppresso con l’Unità. Nel 1876, eletto priore Giovanni Borcesi, fu avviato un importante intervento di restauro della chiesa e nel 1911 la comunità monastica fu ristabilita.
Le trasformazioni e gli usi diversi hanno conseguito importanti trasformazioni ed alterazioni che hanno compromesso in più parti il pregevole complesso.
La chiesa ha un impianto basilicale a tre navate con cappelle laterali, transetto non sporgente e capocroce con tre absidi poligonali. Gli spazi sono voltati a crociera, fatta eccezione per l’abside che presenta una volta a catino dipinta. Le cinque campate della navata centrale hanno pianta quadrata di lato 9,50 m ca. e uno sviluppo verticale di 18,30 m ca. in chiave.
Le navate laterali hanno ampiezza dimezzata rispetto a quella centrale e scandite da un modulo di campata di 4,80 x 9,50 m ca. Le crociere qui si generano dall’intersezione di volte a sesto acuto, impostate sui lati minori e volte a botte su quelli maggiori. L’altezza in chiave è pari a 10,30 m. Le sedici cappelle laterali (otto per parte, originariamente separate da setti murari poi demoliti) frazionano ulteriormente il modulo della navata laterale e si impostano su una base pseudoquadrata di lati 3,50×4,60 ca. L’intervento di consolidamento post-sisma è stato proceduto da una serie di importanti indagini documentarie e ricognitive che hanno conseguito importanti informazioni. Il danno da Sisma 2012 è stato importante ed ha interessato più parti del complesso che ’intervento di consolidamento e di ripristino è stato suddiviso in due fasi:
la FASE 1 ha offerto l’occasione per approfondire la conoscenza sulla fabbrica della Chiesa, sia sotto il profilo strutturale, grazie ai numerosi sopralluoghi e ispezioni, sia sotto il profilo chimico-fisico dei materiali da costruzione, le cui proprietà sono state indagate attraverso meticolose indagini su campioni di muratura e intonaco. Inoltre sono state avviate tutte le opere di consolidamento all’interno della Chiesa Abbaziale dove nella Navata Principale le lesioni hanno interessato sia lei absidi, le volte a crociera e le pareti laterali nella fascia compresa tra le chiavi delle arcate e l’imposta delle finestre. Molte di queste sono di antica formazione e già oggetto di consolidamento nel corso del restauro del ’72.Nelle navate laterali, le lesioni si sono concentrate lungo la linea mezzana della navata, con particolare gravità nella Navata Destra, dove si è registrata una serie di lesioni che attraversavano le quattro campate fino al transetto. Di particolare rilevanza è stato lo studio e la messa in opera di un complesso sistema di catene.
La FASE 2 ha visto i lavori spostarsi dalle navate laterali della chiesa ai corpi antistanti del Cortile detto della Spezieria dove i lavori hanno conseguito anche la ridefinizione di antichi spazi suddivisi nel corso degli interventi incongrui del ‘900 e alla riscoperta delle antiche decorazioni, tutte restaurate.
Foto: Arch. Anna Chiara Bertolazzi