Posto a baluardo difensivo sul colle di Montefiorino tra le valli del dolo e Dragone, la fortificazione si è sviluppata a partire dal XII secolo attorno al mastio principale.
La Rocca presenta, sulle spesse murature in blocchi di pietra arenaria, i segni delle ricostruzioni e in particolare quello eseguito dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Il progetto che guiderà gli interventi di recupero pone le basi per la riscoperta delle antiche tracce del manufatto.
Tutti gli spazi interni saranno rifunzionalizzati con destinazioni espositive, direzionali (per gli uffici della municipalità), congressuali e di aggregazione sociale. I nuovi collegamenti verticali con ascensori e passerelle consentiranno una fruizione dell’intero complesso ai vari piani.
Il carattere dell’intervento prevede il recupero delle murature in sasso a vista tali da permettere la lettura delle trasformazioni avvenute nel corso dei secoli; le linee degli impianti manterranno le tubazioni esterne a vista; i pavimenti saranno in tavoloni di castagno e lastre di pietra; i soffitti rivestiti con tavole e travetti in legno. Inoltre: passerelle in vetro e acciaio, pannelli verticali di separazione in metallo, insomma tutti i nuovi interventi saranno non invasivi . Molto particolare sarà l’intervento sulla torre principale, l’antico mastio, ora occupato da una cisterna di deposito dell’acqua collocata nell’immediato dopoguerra. La struttura liberata consentirà la rilettura delle tracce sui fronti interni, delle ammorsature dei solai ai vari livelli, delle aperture tamponate e dei collegamenti con il corpo di fabbrica.
Lo spazio destinato ad ampliamento dell’attuale Museo della Repubblica di Montefiorino, si caratterizzerà per la struttura in acciaio, legno e vetro dei piani che con scansione ritmica permetterà al pubblico di salire fino alla sommità dove, recuperando l’antica vocazione a torre di avvistamento, si otterrà un punto di osservazione a 360° sulle valli circostanti.