Nelle terre che rinviano a Matilde, gran signora di Canossa, numerose residenze punteggiano gli stupendi rilievi collinari. Proprio per la conformazione di questo magnifico luogo, alle geometrie del suo giardino interno del quale spiccano soluzioni prese a prestito da suggestioni teatrali, non era facile trovare una collocazione idonea al progetto di una nuova piscina.
Il progetto ha trovato la sua soluzione tra i fronti terrazzati, verso sud, da cui si gode la splendida vista dell’ampia arena naturale delle colline del primo Appennino reggiano.
Il nuovo impianto, una vasca d’acqua ottenuta dall’ampliamento di un piano terrazzato posto a ridosso delle carreggiate di servizio che attraversano longitudinalmente la tenuta, è così posta al disotto del piano su cui sorge il fabbricato residenziale. Un intervento che cerca di inserirsi nel panorama preesistente: una scalinata bordata di fiori conduce dalla villa alla platea della piscina, delimitata da muri di contenimento in pietra a spacco, definita entro da un ampio prato e da camminamenti e slarghi in lastre di pietra del Pianello e legno di iroko e da bordure sempreverdi e piante aromatiche. Grande attenzione è stata posta nella scelta dei materiali, qui utilizzati proprio nel tentativo di mantenere quell’armonia e quell’equilibrio che caratterizzano l’intero parco.
L’effetto ottico, così ottenuto, appare molto più ampio e molto più importante dello spazio effettivamente a disposizione, in realtà più contenuto proprio per non turbare la serenità di questo luogo.