PALAZZO DUCALE_PROGETTO CONTEMPORANEO

Location

Sassuolo

Chronology

2001-2003

Client

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Provided Services

Progettazione allestimento

Dimension

1.730 mq

Il primo evento presentato al Palazzo Ducale di Sassuolo, fa parte di un programma ad ampio respiro denominato PROGETTO CONTEMPORANEO dedicato all’arte moderna e contemporanea che si svilupperà nel triennio 2001-2003 con opere di artisti italiani e artisti americani che hanno contribuito in modo determinante al formarsi, soprattutto negli ultimi decenni, di una nuova sensibilità estetica. Saranno eventi di particolare importanza poiché queste opere saranno collocate negli interni del Palazzo Ducale di Sassuolo che, già castello con funzioni di controllo e difesa del territorio nel medioevo, dal 1634 iniziò ad essere ristrutturato dal Duca Francesco I d’Este, acquisendo la veste di delizia barocca. L’immenso edificio è stato sottoposto, a partire dagli anni ’80, ad un complesso restauro storico, artistico e funzionale, a cura della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell’Emilia. Questo difficile e delicato lavoro di restauro, iniziato, appunto, una ventina di anni fa, è oggi arrivato ad una fase da considerarsi più che soddisfacente in quanto permette, con i risultati raggiunti, una quasi completa fruizione della fabbrica.
Sono, infatti, visitabili, oltre all’ingresso monumentale e al Cortile d’Onore, ben 38 ambienti che comprendono gli Appartamenti Ducali nel piano nobile e, al piano terra, l’Appartamento dei Giganti.
L’aggregazione dei saloni con i cicli di affreschi, di tempere, di stucchi e la successione impressionante di saloni che, privi di qualsiasi decorazione, mostrano il puro spazio, compongono un sorprendente camminamento interno, noto ed ignoto: sorpresa e meraviglia accompagnano il visitatore nel percorrere l’immenso penetrale che, tuttavia, non suggerisce lo sgomento poiché quell’architettura, contenendo un ancestrale riferimento alla civiltà della geometria euclidea, orienta e non sperde. Questo percorso, caratterizzato dalla totale assenza di arredi, ha suggerito l’idea che quegli spazi potessero contenere manufatti d’arte contemporanea che, proprio per contrasto, permetterebbero un più sottile apprezzamento, da parte dei visitatori, di quegli ambienti fastosi, deserti, enigmatici per il loro assoluto disuso.
Il progetto complessivo degli eventi vuole quindi raggiungere il duplice scopo di valorizzare un’architettura barocca e di creare una contestualizzazione inusitata alle opere d’arte che comporranno il percorso della mostra attraverso le sale del Palazzo Ducale: negli Appartamenti Affrescati, con la sezione PRESENZE ITALIANE, avremo opere di Maurizio Mochetti, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, che, su invito della Soprintendenza eseguiranno un’opera nuova per l’occasione, e opere di Francesco Lo Savio e di Pino Pascali; nell’Appartamento Stuccato, con la sezione MONOCHROMATIC LIGHT, gli artisti americani Winston Roeth, Anne Appleby, Lawrence Carroll, Timothy Litzman, David Simpson, Phil Sims, Ettore Spalletti creeranno, su commissione di Giuseppe Panza di Biumo, opere nuove che saranno collocate negli alloggiamenti già aperti sulle superfici stuccate, dove un tempo stavano i dipinti poi andati perduti, appartenenti alle collezioni ducali.

Opere di artisti contemporanei e ambienti fortemente storicizzati realizzano un nuovo contesto nel quale si spalanca l’orizzonte dell’ attualità nella sua forma più esclusiva. Il Palazzo Ducale e la cultura che in esso si vuole produrre, non possono che essere materia di un patrimonio condiviso: tale patrimonio è proprietà di quella «società civile» che, individuabile nella Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia , nell’Accademia Militare di Modena e nel Comune di Sassuolo, adesso apre il Palazzo affinché, attraverso la cultura e la contemporaneità, sia riaffermata la tradizione storica della diffusione e della valutazione dell’arte del nostro tempo.