Il progetto ha fondato i propri presupposti nell’attenta rivalorizzazione di un grande edificio tardo settecentesco ridotto in grave stato di degrado, ossia la Cavallerizza ducale posta a ridosso della reggia di Sassuolo, del suo parco e della monumentale Peschiera. Già destinato al casermaggio dei Dragoni ducali ma poi adattato, nel tempo, a sempre più svilenti destinazioni per essere poi di fatto abbandonato, grazie alle proprie caratteristiche si presentava naturalmente votato ad accogliere attività terziarie. Attività che, a loro volta, polarizzassero l’interesse del pubblico verso un’area di grande valore storico e urbanistico ma, all’epoca, in grave degrado. Era in gioco una vera e propria scommessa: il recupero di questo lungo edificio di fatto poteva attivare, come in effetti lo fu, un meccanismo di riscatto e quindi di recupero dell’intera aerea. Già le stesse funzioni erano state oggetto di lunghe riflessioni: il piano terra della Cavallerizza proprio per la sua organizzazione a navate suggeriva l’idea di una sorta di lunga galleria da attraversare da est verso ovest, dal centro cittadino al grande parco. Dunque, una lunga strada coperta commerciale e di servizi per la città. Lo spazio del piano superiore, a doppia altezza con il complesso sistema delle capriate lignee e del tavolato a vista, veniva, invece, destinato ad uffici di un importante studio professionale.
Destinazione, questa, resa possibile attraverso la definizione di uno spazio su più altezze che trovò nella riscoperta del sistema seriale delle aperture laterali e specialmente nella grande termale del fronte ovest un suggestivo stimolo alla progettazione della ripartizione interna. Il grande varco centrale è stato il punto focale su cui si è polarizzata l’attenzione progettuale di tutto il sistema di relazioni interne. Da qui ora, a lavori completati, ci si può deliziare di una vista unica sul complesso ducale e sui giardini. Tutti gli elementi sono stati progettati con caratteristiche di leggerezza e trasparenza per collocarsi in modo non invasivo all’interno della struttura antica attentamente recuperata. La completa reversibilità ed autonomia delle nuove strutture dalle mura della Cavallerizza compongono così una suggestiva architettura nell’architettura dove la percezione degli spazi originali è resa sempre possibile.